Il mistero del manoscritto Voynich


di Francesca Cicatelli
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Desiderio di immortalità e mistero nel nuovo avvincente thriller fantasy «Le pagine perdute» di Ugo Nasi per Kairos editore, collana Serie Oro diretta da Anita Curci. L'autore, avvocato milanese al suo esordio letterario, convinto a scrivere da un buona motivazione: «Essere citato su Wikipedia», ironizza, non ritenendo giusto che sull'enciclopedia virtuale «ci siano i condannati per bancarotta fraudolenta» e non lui, promette suspance sotto l'ombrellone e lega Napoli, Federico II precisamente, al manoscritto Voynich, ancora oggi uno dei libri più indecifrabile al mondo e contenente la ricetta dell'immortalità al punto da far gola anche ad Hitler che istituì una Commissione di Ricerca.

D'altronde in questo momento di profondo travaglio storico, il mistero e l'evasione «sembrano il bene rifugio» a detta di Nasi che ha puntato su un genere che lo intriga ma anche di sicura presa sul lettore.  

Un libro «a cui affidarsi, lasciandosi andare» come sostiene lo storico Guido D'Agostino, per «appropriarsene».